Il Museo Diocesano di Palermo ospita dal 10 luglio al 10 di ottobre 2020 l’esposizione di venticinque mirabili paliotti, capolavori in argento, corallo e filato d’oro, realizzati tra il 1650 e il 1772 nei laboratori artistici della Sicilia da maestranze trapanesi e messinesi, che ornavano nelle chiese la parte frontale degli altari.

La mostra è organizzata dalla Regione Siciliana ed ideata e coordinata da Rosalba Panvini e Salvatore Rizzo per la Soprintendenza ai BBCCAA di Catania con la collaborazione della Soprintendenza ai BBCCAA di Palermo diretta da Lina Bellanca.

Il paliotto, principalmente in Sicilia e nel periodo Barocco in particolare, assunse sia funzione di elemento centrale degli apparati decorativi delle Chiese, che di strumento di catechesi. “I diversi soggetti che vi sono raffigurati (il mare, la fons vitae, i vasi fioriti, l’Agnello mistico) non sono una semplice riproduzione di elementi decorativi tipici dell’arte barocca ma lessico – vista la particolare collocazione dei paliotti – di significati biblico-teologici e di realtà spirituali" (palermo.gds.it).

I paliotti, un tutt’uno con l’altare in cui si celebra il Sacrificio Pasquale, ne esplicitano la funzione di “soglia tra cielo e terra”, da qui l’augurio di Don Corrado Lorefice, Arcivescovo di Palermo, che: “quanti si soffermeranno ad ammirare la bellezza estetica di questi autentici capolavori attivino anche gli occhi del cuore perché contemplino l'Invisibile attraverso il visibile creato dalle impareggiabili mani dell'uomo. È fonte di gioia ricordare, come afferma Ireneo di Lione, che «la gloria di Dio è l'uomo vivente, e la vita dell'uomo consiste nella visione di Dio».

Essi sono manifestazione di preghiera di ringraziamento ed offerta del “frutto della terra e del lavoro dell’uomo "(N.P. Comm. C.E.I. P.S.L.G.P.) e, come ha affermato Don Corrado Lorefice, “con i materiali che li costituiscono, lino, seta, argento, corallo, oro, legno, marmo, pietre preziose, celebrano la bellezza del creato”.

L’esposizione valorizza, inoltre, un’arte, un tempo considerata minore rispetto alla pittura e alla scultura. Essa è invece emblematica del valore delle maestranze locali” (Mauro SebastaniellI). Sono opere di grandissimo valore estetico, curate in tutti i particolari, con tecniche composite frutto anche di sperimentazioni innovative per rendere al meglio "l’accentuato giusto scenografico" (Roberta Civiletto), che rimanda al gusto architettonico del tempo sia nelle costruzioni dei palazzi che soprattutto in quelle effimere delle feste.

Sono esposti paliotti realizzati in argento e paliotti realizzati in seta ricamati con fili d'oro e d'argento sui quali venivano applicati anche gemme, perle e coralli.

La composizione dei paliotti esposti, che segue un progetto architettonico per il sapiente uso della prospettiva, è caratterizzata dall’armonioso sovrapporsi di elementi architettonici quali: il portico, il belvedere, il prospetto dei palazzi, il pergolato che sorge nei rigogliosi giardini o spazi urbani, le vedute naturalistiche sempre in prospettive centrali.

L’ambientazione architettonica è il filo conduttore del percorso espositivo, che si estende per undici sale del Museo, in uno sfondo nero, secondo l’allestimento curato da Salvatore Rizzo e Angelo Bruccheri, che dà risalto alla “brillantezza dei colori e dell’argento”.

L’esposizione transita a Palermo per volontà del comitato promotore di cui fanno parte anche l’Arcidiocesi di Palermo con l’arcivescovo mons. Corrado Lorefice, la Presidenza della Regione Siciliana con il Presidente Nello Musumeci, l’Assessorato regionale ai Beni culturali guidato da Alberto Samonà, la Soprintendenza di Catania, di Palermo, l’Ufficio Beni culturali ecclesiastici di Palermo diretto da mons. Giuseppe Bucaro e il Museo Diocesano di Palermo, diretto da mons. Giuseppe Randazzo.

La mostra sarà visitabile fino al 10 ottobre, da martedì a venerdì, domenica e festivi: dalle ore 9.30-13.30, mentre sabato dalle ore 10.00-18.00.

Non è necessaria la prenotazione per i singoli visitatori. La visita è consentita nel rispetto delle norme anti contagio Covid 19 quindi con obbligo di mascherina e di distanziamento interpersonale.

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