Itinerari Mariani – Maria SS. della Mercede: culto e devozione

Il culto venne introdotto A Palermo dai Padri Mercedari che vi arrivarono ed insediarono nel 1464. La Madonna della Mercede è invocata in Città quale regina del quartiere Capo e patrona della contrada Lattarini e per il giorno della festa patronale, vissuto come un festino, tante famiglie che si sono allontanati da questi territori vi fanno ritorno per riunirsi ed unirsi intorno alla Madonna. Maria SS. della Mercede è anche venerata nel quartiere popolare di S. Rosalia che si estende lungo la Via Roccella territorio della Parrocchia di San Michele Arcangelo, affidata ai Padri Mercedari ancora presenti nella Arcidiocesi di Palermo.

Contenuto ed origini del culto

Il titolo della Madonna della Mercede è legato alla fondazione ad opera di San Pietro Nolasco dell’Ordine religioso di Mercedari e deriva dallo spagnolo “Merced” (latino “Merces”) che "che significa prezzo, inteso come ricompensa gratuita, grazia. Si può quindi dire che Madonna della Mercede significa "Signora della grazia gratuita", ovvero "Signora della misericordia".

San Pietro Nolasco, nato a Mais Saintes Puellas (Tolosa, Francia) verso il 1180 e stabilitosi quando era ancora adolescente con la famiglia in Spagna a Barcellona, arso dal desiderio di liberare  i cristiani fatti prigionieri dai Mori che in quel dominavano parte della Spagna ed infestavano con scorrerie piratesche il Mediterraneo, dopo aver dato fondo a tutti i suoi averi ed alle donazioni degli amici per pagare il riscatto necessario alla liberazione dei prigionieri, sul punto di abbandonare l’impresa, fu spinto dalla Madonna apparsagli in visione il 1° di agosto del 1218, rivelandosi come Madonna della Mercede, a fondare un Ordine Religioso avente come fine principale quello di riscattare i cristiani finiti in schiavitù. L’Ordine dei Mercedari, fondato nel 1218, ebbe approvate le sue costituzioni nel 1272, con il titolo di "Ordine della Vergine della Mercede per la Redenzione dei cristiani ridotti in schiavitù di Santa Eulalia di Barcellona". Innumerevoli furono i religiosi che incontrarono la morte anche atroce, nell’espletare queste missioni redentrici; si calcola che con questo sistema siano stati liberati circa 52.000 schiavi cristiani nei primi 130 anni della costituzione dell’Ordine Religioso. Caratteristica eroica dei Mercedari durante le redenzioni, era quella di proporsi  di esser fatti prigionieri  al posto di uno schiavo. I Mercedari furono presenti come cappellani con Cristoforo Colombo bella spedizione di scoperta del Continente Americano; il primo convento fu da loro fondato nel 1514 a Santo Domingo

 Iconografia della Madonna della Mercede

La Madonna della Mercede è quasi sempre rappresentata con Gesù Bambino in braccio. Indossa la tunica in cui campeggia lo stemma di colore rosso che richiama quello aragonese, scapolare e mantello, essi sono bianchi come l’abito dei Mercedari. In mano porta lo scapolare della Mercede o le catene che ricordano i prigionieri liberati.

Culto della Madonna della Mercede a Palermo

Il culto originatosi a Barcellona si diffuse subito nella Catalogna, in tutta la Spagna quindi in Francia ed in Italia. Dopo la scoperta dell’America si diffusero nel nuovo mondo e soprattutto in Perù.

I Mercedari arrivarono in Sicilia nel 1463. Trovarono emblematica ospitalità nella vecchia Chiesa Normanna di S. Anna, in quella parte della Città, oltre il Papireto, che gli arabi assegnarono agli “schiavoni”, le loro terribili truppe dalmate, note per le loro scorrerie contro i cristiani. Qui i Padri Mercedari nel 1482, abbandonata la chiesa di S. Anna per i contrasti insorti con la Confraternita di S. Anna delle ricamatrici, frinzara e passamanara, costruirono sulla parte sopraelevata della piazza Capo una nuova chiesa dedicandola alla Madonna della Mercede, di cui avevano già cominciato a diffondere il culto. Nel 1590 i fedeli fondarono La compagnia di S. Maria la Mercè i cui capitoli furono registrati in atto pubblico il 1° giugno del 1683. Nel 1622 I mercedari si divisero anche in Sicilia in calzati e scalzi. Questi, votati a modi di vita più penitenti, dopo aver peregrinato di chiesa in chiesa riuscirono, nel 1635, a costruirsene una con annesso convento nella zona dei Cartari. Qui il 16 giugno del 1694 si costituì la Confraternita di Maria SS della Mercede detta del mercoledì, che nel 1790 commissionano a Girolamo Bagnasco una statua della Madonna. Per spirito di rivalità La Compagnia della Mercede al Capo commissionò nel 1813 al Bagnasco una statua della Madonna, raccomandandosi che fosse molto più bella di quella già eseguita. La statua, che immediatamente affascinò mercedari e Capioti, venne portata per la prima volta in processione l’ultima settimana del mese di settembre del 1814, anno in cui la Compagnia si elesse in Confraternita dedicandosi alla Madonna nella formula indicata nel frontespizio del capitolo.

Così descrive la statua di Girolamo Bagnasco il Dott. Giacomo Cangialosi, Confrate della Madonna della Mercede al Capo:

La Vergine è rappresentata in posizione eretta su una nube nell’atteggiamento di Colei che incede con passo elegante e solenne con la gamba destra lievemente flessa. Il corpo è avvolto nell’abito mercedario che forma pieghe avvolgenti che ricordano le statue d’età classica. Una leggera brezza sembra soffiare dal lato destro creando un insieme di incomparabile movimento nelle candide vesti e nel velo che, dopo il restauro ( del prof. Gaetano Correnti che riportò la statua nelle cromie originali), è risultato di colore verde chiaro. Il piede sinistro poggia sulla luna: testimonianza della fortezza di Maria sulla mutevolezza dell’animo umano da sempre paragonato al satellite lunare. Nella nube ci sono tre serafini (ed è impresa non facile giudicare quale sia il più realistico) che sembrano inneggiare a Maria. Il volto sereno, bellissimo, con gli occhi che guardano l’orizzonte quasi a voler dire: “Io sono l’unione tra il cielo e la terra”; le labbra dischiuse che lasciano intravedere i denti; le gote rosee; il naso dal profilo classico. Sulla spalla destra una ciocca di capelli che sembra essere sfuggita alle forcine. Nella mano destra porge superbamente l’abitino mercedario e un mazzolino di fiori. Nel braccio sinistro porta e mostra il Suo Divin Figlio Bambino, realisticamente somigliante alla Madre e bello come Lei, avvolto solo da un perizoma. Indica Sua Madre quasi a voler dire: “Per Suo mezzo arriverete a Me” e ancora: “Siate come Lei”.

La Confraternita alla fine del XIX secolo acquistò la statua lignea di S. Pietro Nolasco, il fondatore dell'Ordine dei Mercedari, realizzata sempre da Girolamo Bagnsco alla fine del '700 per la chiesa dell’Immacolata dei Mercedari scalzi ai Cartari, i cui beni furono messi in vendita all'asta dal Comune una volta che la chiesa fu demolita nella seconda metà del XIX secolo per la realizzazione del nuovo piano regolatore.
Dott. Giacomo Cangialosi in una sua nota sull'opera invita a notare  "la diagonale che unisce lo sguardo dello schiavo alla Croce passando da quello del Nolasco a significare l’intercessione del fondatore".

Nel 1866, soppressi gli Ordini religiosi, furono distrutti conventi e la chiesa di S. Anna. La chiesa della Mercede fu salvata dalla ferma opposizione dei Confrati e dei Capioti, che nel 1882, acquisita finalmente la chiesa, vi riportarono la statua della Madonna custodita a S. Marco. La confraternita arricchitasi nel 1885 del ramo femminile si è dedicata alla cura della Chiesa e della devozione alla Madonna.

La chiesa festeggia celebra la Madonna della Mercede il 24 settembre.

I confrati e gli abitanti del Capo, anche quelli che allontanatisi dal quartiere vi fanno ritorno  per l'occasione, vivono la festa come il “festino del capo” e vi si preparano  sia spiritualmente  con un ricco programma di appuntamenti religiosi ma anche addobbando riccamente a festa le vie del quartiere ed i prospetti delle a case, era anche tradizione per l'occasione fare la pulizia straordinaria delle abitazioni,
Il momento in cui i Capioti manifestano con più intensità emotiva la loro devozione alla Madonna della Mercede è quello in cui la statua viene portata fuori dalla chiesa, nel giorno della solenne Processione per le vie del quartiere, accogliendola con il grido: “A regina du Capu è, viva a Madonna Miccé", un momento inconsciamente viene vissuto come un miracolo: la Madonna bella e splendente appare ed è insieme a Noi.
Altri momenti forti sono: “a  vulata i l’ancili”, con due bambini vestiti da angioletti che sospesi a delle corde si incontrano sulla testa della Madonna recitando poesie e lanciando petali di fiori, e  “a scinnuta ra Maronna”, ideata dal Confrate Leonardo Cicala nel 1925. La statua vien fatta scendere lungo la stretta scalinata che collega la parte sopraelevata della piazza con il sottostante piano stradale. I fedeli, prima seguono con il fiato sospeso la manovra che i confrati fanno con grande perizia sollevando quasi in area la vara, poi applaudono la Madonna che anche per quest’anno è scesa tra noi.

Celebrazione e preghiere devozionali a Maria SS. della Mercede nell'Arcidiocesi di Palermo:
  • Le preghiere ed il triduo di invocazione alla Madonna della Mercede perché l’uomo sia liberato dai vincoli di quanto lo allontana dalla salvezza eterna nel sito web Beata Vergine Maria della Mercede (preghiereperlafamiglia.it) >>
  • Vespri solenni nel giorno prima dell'uscita della processione
  • Solenne pontificale nel giorno della processione
Processioni dedicate a Maria SS. della Mercede nell'Arcidiocesi di Palermo
Palermo: Maria SS. della Mercede - seconda domenica di settembre - scheda festa da sito web "tradizioniditalia"

A cura della Confraternita di Maria SS. della Mercede (chiesa dell'Assunta in Via Maqueda)

Parrocchia S. Nicolò da Tolentino - Via Maqueda 157 90133 Palermo

Palermo: Madonna della Mercede - ultima domenica di settembre - scheda della festa da sito web siciliainfesta

A cura della Confraternita Maria SS. della Mercede (chiesa di Maria SS. della Mercede) - pagina FaceBook

Parrocchia S. Ippolito Martire - Via Porta Carini 37 90134 Palermo

Palermo: Maria SS. La Mercede - ultima domenica di settembre - scheda festa da sito web "siciliainfesta"

A cura della Confraternita di Maria SS. la Mercede (Chiesa di S. Maria di Gesù in Piazza S. Anna) - pagina FaceBook

Parrocchia S. Anna la Misericordia - Piazza - S. Anna - 90133 Palermo

Galleria fotografica

Foto della processione di Maria SS. della Mercede al Capo