Itinerario religioso, La Famiglia Francescana – Santuario e Convento di San Benedetto Il Moro in S. Maria di Gesù

di Alessandra D'Acquisto

Santa Maria di Gesù è una borgata, oggi quartiere di Palermo, ai piedi del monte Grifone dove già nel XIII secolo fu costruito una casa francescana che alcuni ritengono sia stata la prima non solo a Palermo, ma in tutta la Sicilia. Nel 1229 da questa casa passò Sant'Antonio da Padova al quale nel 1232 fu dedicata un oratorio parti del quale sono inglobate nell'attuale convento.

Nel 1426, promotore della costruzione del convento ai piedi di Monte Grifone fu il beato Matteo Guimerà, di Agrigento, discepolo di San Bernardino da Siena, il quale fondò vari monasteri tra Italia e Spagna. Matteo Guimerà era entrato tra i frati minori da giovane, in seguito aveva aderito al movimento di Riforma dell'Osservanza che ebbe grande diffusione soprattutto in Sicilia.

L'esterno del Santuario

Durante il XV secolo la chiesa subì radicali modifiche. Nel 1495 fu acquistata dai frati ed annessa alla chiesa la cappella funeraria di due ricchi mercanti Gaspare Bonet e Giovanni Corsini, che era stata costruita addossandola alla chiesa. Dello stesso periodo è la costruzione del portale di marmo bianco realizzato da Andrea Mancino con i dodici apostoli negli stipiti. che portano ognuno un cartiglio con un passo del Credo ed il nome di ognuno scritto nell'aureola, Il Padre Eterno o Gesù Benedicente tra angeli è rappresentato sull'architrave. Durante i lavori fu realizzato anche il coro della chiesa.
Il portale laterale, del secolo XVI, ad arco ogivale, è sormontato da una edicola con l'immagine della Madonna col Bambino.

A sinistra della chiesa si trova la cappella La Grua Talamanca XV secolo, in stile gotico catalano, con un portale al di sopra del quale si trova lo stemma della famiglia.
Davanti la chiesa, nel 1634 il Vicerè di Alcalà, devoto dell'Ecce Homo, venerato nella chiesa, fece realizzare una fontana che ancora porta lo stemma nella conca maggiore e permise al Convento di approvvigionarsi d'acqua in modo autonomo, prendendola da una vicina sorgente. Nello stesso periodo fu costruita nel giardino una grande vasca circondata da una esedra con nicchie occupate da statue in terracotta, che rappresentano scene della vita di Santi.

L'interno del Santuario

L'interno della chiesa, ad unica navata, è strutturato nella zona del porticato, l'aula dell'assemblea dei fedeli e preceduto da un arco ad ogiva il presbiterio.

Nel portico d'ingresso sono ubicate, una di fronte all'altra, la cappella del beato Matteo  fondatore del convento

e la cappella di San Benedetto il Moro , così detto per il colore della pelle, canonizzato nel 1807.

San Benedetto, figlio di schiavi africani, nacque nel 1524 a San Fratello (ME), dopo una vita eremitica durante la quale si evidenziarono le sue doti di taumaturgo, entrò nell'ordine dei Frati Minori nel 1526 e fu, in seguito, accolto nel convento di Santa Maria di Gesù del quale divenne priore, dopo avere realizzato un piccolo eremo nel quale ritirarsi in preghiera lungo la montagna, dietro al convento. L'eremo esiste ancora, e vicino vi è un albero, il cipresso di San Benedetto che ha oltre 500 anni. Si racconta che lo piantò lo stesso Santo, piantando il suo bastone tra le rocce. San Benedetto morì nel 1589. Il suo corpo riposa in una teca nella chiesa di Santa Maria di Gesù incorrotto e in parte naturalmente mineralizzato.

Lungo la parete sinistra dell'aula assembleare si susseguono una cappella accennata con all'interno un  sarcofago rinascimentale, l'ingresso laterale sinistro.

Nel presbiterio sono presenti i sarcofagi della famiglia Alliata, dei Gagini, uno dei quali ha due statuine: Sant'Antonio e San Francesco.

Nell'abside persistono tracce di affreschi quattrocenteschi che rappresentano La Vergine e dei Santi. Le cappelle sono occupate da alcuni monumenti funebri e sarcofagi alcuni dei quali realizzati dalla dinastia di scultori Gagini.

Lungo la parete destra dell'aula assembleare si aprono due cappelle, in una è custodita una statua in legno policromo che raffigura l’Ecce Homo, nell’altra è posta un settecentesco San Francesco, anch'esso in legno policromo. Tra le due cappelle in una nicchia con decorazioni barocche  in marmi mischi è ospitata   la statua lignea della Madonna col bambino del 1470, donata alla città di Palermo da un capitano di vascello per ricambiare le manifestazioni di riconoscenza dei palermitani per aver rifornito la città di grano in un momento di dura carestia. La statua porta sulla fronte della Vergine i segni di una pietra scagliata contro da un uomo al colmo dell'ira per avere perso al gioco.

La chiesa ha subito varie modifiche e restauri, anche conseguenti al terremoto del Belice del 1968; sono andate perdute diverse lapidi presenti sul pavimento, diversi altari ed altre opere. La chiesa ha anche una cripta dove venivano seppelliti i frati.

Il Convento

Il Convento realizzato tra fine 1500 e metà 1609 è stato più volte rimaneggiato. L'ala sud, crollata a causa del terremoto del 1968, è stata ricostruita. Conserva un chiostro stile tardo quattrocentesco spagnolo, lungo il quale si trovano vari monumenti funebri. Il chiostro ha pianta quadrata con 5 archi ribassati per lato sostenuti da pilastri di pietra tufacea. AL centro vi è una fontana decorata con mattonelle di maiolica colorata e decorata a motivi floreali.

Il Cimitero monumentale

A fine 1700, esauriti gli spazi per la sepoltura all’interno della Chiesa si diede inizio alla costruzione di un cimitero monumentale, intitolato anche questo a S. Maria del Gesù, che è il cimitero più antico di Palermo. Vi sono sepolti personalità di spicco nella vita politica, sociale ed economica della Città come Paolo Borsellino, i Florio, Mariano Stabile, ecc. Il Cimitero è anche meta di cultori dell'arte in special modo del liberty palermitano che nelle cappelle realizzate dal Basile, Dall'Almeyda e dal Palazzotto ha tra le più alte testimonianze.

Curiosità:  Le Croci di Santa Maria di Gesù

Nella contrada di Santa Maria del Gesù vi sono installate due Croci che sono legate alle vicissitudini del Convento.
La prima la fece costruire il Beato Matteo Guimerà nel punto in cui si fermò l’asino lasciato libero di dirigersi, essendo così segno del volere di Dio, verso il luogo in cui costruire un convento per il ritiro per la preghiera. L'asino dapprima si fermò in un luogo dove, oggi, si erge un'antica croce da Calvario in pietra e poi si diresse verso il punto in cui fu costruito il convento e la Chiesa dedicati a Santa Maria di Gesù.
Morto il Beato Matteo si aprì una contesa tra frati di San Francesco "li chiovara" di Palermo nel cui convento il beato era morto e quelli di Santa Maria di Gesù lo reclamavano in quanto loro fondatore. Disputa risolta con il trafugamento del corpo del Beato da parte dei Frati di S. Maria del Gesù, andato a buon fine perché una tempesta indusse i frati di San Francesco a desistere dall’inseguimento per riprendersi la sacra reliquia. La tempesta fu ritenuta prodigiosa ed a ricordo nel luogo (oggi Piazza Guadagna) fu innalzata a ricordo una Croce.